venerdì 23 dicembre 2011

Le lacrime di Doni: "Io sotto un treno". Ombre anche sulla Champions League

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"Mi sento come sotto un treno". Cristiano Doni non fa il duro. In cella sta male, come racconta chi è andato a visitarlo. "Non riesco a dormire non posso guardare la televisione, provo a leggere un libro ma mi interrompo subito. Vorrei riordinare tutte le mie idee ma non è facile, penso sempre alla mia famiglia rimasta a casa. Ma non riesco nemmeno a ricordarmi del momento in cui sono entrato qua dentro".
Non sta bene l'ex capitano dell'Atalanta, arrestato lo scorso lunedì nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Lui nega di essere fuggito quando i poliziotti hanno bussato alla sua porta per condurlo al carcere di Cremona: "Ma quale fuga? Quella mattina ho sentito dei rumori e ho pensato a dei ladri, per quello ho provato a rifugiami in garage. I poliziotti, poi, sono stati tutti molto cortesi e comprensivi, come il personale del carcere di Cremona che mi sta aiutando molto".

Daniele Belotti, assessore regionale al territorio, e Giacomo Stucchi, parlamentare sono tifosi e amici di Doni. Lo vedono giù. L'ex capitano dice di non dormire da lunedì, giorno dell'arresto. Non riesce a leggere, non può guardare giornali e televisione. Quando i due gli mettono coraggio e gli dicono che tra poco tornerà a casa per abbracciare sua figlia di 8 anni, lui scoppia a piangere.
Solo lacrime ora per l'ex capitano, niente più forza o grinta. E testa bassa. Dovrà provare rialzarla a partire da venerdì 23 dicembre, quando è in programma l'interrogatorio del gip Guido Salvini.
L'INTERROGATORIO DI GERVASONI -  Davanti al gip di Cremona Guido Salvini, è comparso il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni. Concluso l'interrogatorio, il legale del calciatore ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Il mio assistito ha risposto alle domande del giudice e dovrà essere sentito ancora dal pm, vedremo", ha spiegato l'avvocato Giulio Alleva, che ha aggiunto. "Presentare istanza di scarcerazione? Faremo le riflessioni che dobbiamo fare con gli altri difensori. Il ragazzo è sereno? Come può esserlo uno che sta in carcere per quattro giorni per la prima volta nella sua vita, senza poter parlare con i suoi avvocati? Comunque è un ragazzo in gamba". L'avvocato Alleva ha anche denunciato una telefonata con minacce di morte all'avocato Andreussi, che fa parte del suo studio.
SARTOR FA SCENA MUTA - Situazione diversa per quel che riguarda Luigi Sartor, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, Antonino Tuccari, ha spiegato che la scelta di non rispondere è motivata dal fatto che Sartor non ha potuto incontrare in precedenza l'avvocato stesso, come disposto dal giudice: "Ci siamo messi a disposizione della Procura di Cremona a giugno, ci era stato fatto dire che quando sarebbe stato necessario sarebbe stato chiamato. E la chiamata è arrivata alle 7 del mattino del 19 dicembre scorso quando gli è stato notificato in carcere il provvedimento di custodia cautelare" ha detto il legale. "La cosa non ci ha spiazzato, ci ha un po' amareggiato perchè quando uno si mette a disposizione dell'accusa e questa non ne tiene conto e chiede che Sartor venga arrestato per fatti risalenti a febbraio di quest'anno, un po' di contrarietà credo sia nelle cose naturali" ha concluso il legale, che ha confermato di aver concordato con il procuratore Di Martino per il 29 mattina l'interrogatorio.
OMBRE ANCHE SULLA CHAMPIONS - Ogni giorno che passa sembra che l'inchiesta sul calcioscommesse si allarghi sempre di più. Non solo Italia, ora ci va di mezzo anche l'Europa. L'ipotesi del pm Di Martino su una banda che riusciva a truccare partite anche in ambito continentale trova conferma in un'informativa della polizia tedesca che parla di un gruppo di slavi in grado di pilotare persino i risultati di Champions ed Europa League.
FARINA, IL DIFENSORE ANTI-COMBINE, IN NAZIONALE - Lui è il difensore del Gubbio dalla cui denuncia è partita la nuova inchiesta sul calcioscommesse. Il calciatore "con la schiena dritta" che ha rifiutato 200 mila euro (più del doppio di quanto percepisce per una stagione in B) che gli erano stati offerti per truccare la gara di Coppa Italia tra la sua squadra e il Cesena. "Il suo è stato un comportamento normale, di una persona normale, che ha dei sani principi in testa", ha detto di lui il presidente del Gubbio Marco Fioriti. Ma ora per il giovane Simone Farina arriva una sorta di ricompensa. Per "premiare il suo coraggio", infatti, il c.t. della Nazionale Cesare Prandelli ha deciso di convocare Farina in Nazionale il prossimo 27 febbraio. Il difensore si ritroverà dunque a Firenze per preparare la gara dell'Italia contro gli Stati Uniti, ultimo test prima del ritiro azzurro per gli Europei. "Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone - ha detto Prandelli - perché ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo. Il calcio ha bisogno di esempi e anche l'Italia", ha aggiunto il tecnico.

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