giovedì 29 dicembre 2011

Si concordavano anche i rigori. "Quanto mi fai prendere?", Pellissier nei guai

pellissier

"Questa inchiesta è solo all'inizio". Un altro giorno, altri guai per il calcio italiano. L'inchiesta sul calcioscommesse sembra continuare ad allargarsi e i nomi dei calciatori in un qualche modo coinvolti diventano sempre di più. "Diciamo che adesso, quando guardo una partita, sono molto a disagio", dice il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino. Un sentimento che accomuna tanti tifosi.
A BREVE ALTRI 15-20 GIOCATORI INDAGATI - Nei verbali sono comparsi nomi di tanti giocatori, molti di serie A. Decisivi in tal senso gli interrogatori di Gervasoni e Carobbio, che hanno dato piena collaborazione. Si sarebbe parlato a vario titolo di Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, Cristian Bertani, attaccante della Sampdoria, Cesare Rickler, difensore del Bologna, e Nicola Ventola, opinionista di Sky ed ex attaccante di Inter, Torino e Novara. Pronte sono arrivate le smentite di quasi tutti gli interessati, prima tra tutte quella del procuratore di Mauri: "Il giocatore non è mai stato coinvolto in gare combinate". Ma il "pentito" Gervasoni sostiene che molti di loro siano complici del gruppo degli Zingari, gli slavi che condizionavano il risultato delle partite.
E QUANTO MI FAI PRENDERE? UNA TELEFONATA INGUAIA PELLISSIER - Il suo nome non è nuovo in riferimento ad alcune intercettazioni, soprattutto quella tra l’ex calciatore di Bari e Verona Antonio Bellavista ed uno degli allibratori arrestati ancora in estate, Erodiani, in cui i due si si ripromettono di parlare con "il Pelli" a proposito di una partita (Bari-Chievo) da sistemare ma emergerebbero alcune chiamate intercettate direttamente dal telefonino del calciatore. Come quella in cui, secondo quanto emerso in ambienti investigativi, si sentirebbe Pellissier parlare con una terza persona dall’accento meridionale e affermare "si può sapere quanto mi fai prendere da queste cose?", e l’interlocutore: "Dai 250 ai 400". Pellissier ride. Interlocutore: "Ho esagerato?". Pellissier: "No... anche un pò di meno". Pellissier, alla ricerca del centesimo gol con la maglia del Chievo, per adesso, non parla. Aveva parlato in estate, indignato per le citazioni riservategli da Massimo Erodiani davanti agli inquirenti che indagano sul calcioscommesse, e dall'estate a oggi non era successo niente: nemmeno un deferimento. Ora il suo nome ritorna fuori. La sua posizione è "congelata" ma è al vaglio degli inquirenti. E società e tifosi tremano, il Chievo rischia di essere coinvolto nella vicenda. Anche perché c'è un altro tesserato implicato, ovvero Stefano Bettarini, che all’epoca aveva firmato una sorta di contratto pubblicitario con la società veronese. Bettarini è infatti il protagonista di un’intercettazione telefonica nella quale l’ex giocatore parlerebbe con una dipendente della Lega calcio dalla quale, secondo le indagini, il gruppo di scommettitori avrebbe raccolto informazioni sulle inchieste in corso.
DONI-GERVASONI, ACCORDO SUL RIGORE - Non solo i risultati ma anche i calci di rigore venivano combinati. In occasione di Atalanta-Piacenza, la partita che ha scatenato tutte le indagini, Doni e Gervasoni si sarebbero accordati sul calcio di rigore. I due avrebbero stabilito che il rigore sarebbe stato calciato da Doni "forte e centrale" e il portiere si sarebbe buttato di lato, così che il gol sarebbe arrivato sicuramente. Effettivamente andò così: tiro centrale e portiere che si tuffa alla sua destra. Gol e risultato in cassaforte.
TRAP: "DONI? LO CREDEVO UN UOMO INTELLIGENTE - "E' una mazzata per il nostro calcio. All'estero noi allenatori italiano siamo additati come truffaldini: la parola che spesso usano è 'mafia'". Così Giovanni Trapattoni, ct dell'Irlanda, racconta al Tg1, come sta vivendo la vicenda del calcioscommesse. E su Cristiano Doni, che lui fece esordire in nazionale convocandolo anche per il mondiale del 2002 al posto di Roberto Baggio, dice: "Lo reputavo un ragazzo intelligente, ma mi devo ricredere. Già in passato era incappato in storie strane".
SIGNORI E SARTOR, TROVATI CONTI CIFRATI IN SVIZZERA - Conti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E' l'accusa a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". Ciò che fa tremare Signori sono però gli sviluppi della "costola" svizzera dell'inchiesta madre, nata dopo che la banca Eurornobiliare di Lugano ha segnalato come "operazione sospetta" il trasferimento "di ingenti somme di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Owerseas sa". Società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Signori e Sartor. Su questo conto sono stati fatti due versamenti, uno di 289mila euro, il 2 novembre 2010, e l'altro di 343mila euro il primo marzo 2011. Entrambi provenienti da un deposito di Singapore. Giorni dopo il versamento sul conto intestato alla Clever, si legge nelle carte della procura di Cremona che "la metà di quanto versato veniva prelevato allo sportello della Banca Eurornobiliare. In seguito, venivano effettuate svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, all'ex giocatore Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. In almeno due casi, Signori riceveva 50mila euro e, in uno di questi, rigirava 20mila euro su un conto del terzo socio, Luca Burini", dipendente di una società di autoricambi di Forlì. Un giro di soldi strano, insomma, che ha insospettito gli inquirenti e ha chiamato in causa due protagonisti in negativo del Calcioscommesse. La Cleaver risulta "di fatto amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci professional consulting sas", costituita da Ragone e dallo stesso Sartor. "Pure Giuseppe Signori - sempre stando agli atti della Procura lombarda - avrebbe dovuto farne parte, tanto che risulta traccia che lo stesso si sia recato a Lugano per l'apertura della società".
"SI CONTINUA A SCOMMETTERE" - Ma l'aspetto più agghiacciante dell'intera vicenda è che secondo gli inquirenti i calciatori avrebbero continuato a scommettere anche in questa stagione e quindi ben dopo lo scoppio dello scandalo estivo. "L'ultima partita che stiamo esaminando risale al 30 novembre". Nuove sorprese sono dietro l'angolo, dopo che Gervasoni ha citato altre tre partite di A della scorsa stagione: si tratta di Palermo-Bari, Lazio-Genoa e la già "celebre" Lecce-Lazio.
L'INCHIESTA SPORTIVA - Il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto e ottenuto le carte dalla procura di Cremona. L'indagine sportiva partità subito. Le tempistiche saranno strette, ma non strettissime. Le audizioni cominceranno presumibilmente nella seconda metà di gennaip. Gli esiti dell'inchiesta sono difficili da prevedere, ma al momento chi rischia di più è certamente l'Atalanta. Il club bergamasco rischia una nuova penalizzazione o addirittura la retrocessione in serie B a fine campionato. Ma non è l'unica società che potrebbe incappare in una penalità.



mercoledì 28 dicembre 2011

Il Gatto con Gli Stivali 2011 Megaupload ITA



Il gatto con gli stivali, noto combattente, seduttore e fuorilegge, diventa un eroe, molto prima di incontrare Shrek, quando, per salvare la sua città, si imbarca in un'avventura con la tosta e intelligente gattina di strada Kitty Zampe Di Velluto e il cervellone Humpty Dumpty...

Prima visione, Siate Veloci (Rimuovono Subito i Film)
 
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In mutande contro la manovra. Protesta choc di una consigliera


monica castro mutande a

In mutande contro la manovra. Monica Castro, consigliera del Pdl del comune di Calenzano, alle porte di Firenze si è spogliata in aula. La Castro si è presentata con un lungo piumino fino alle ginocchia e quando ha preso la parola ha choccato tutti è si è tolta il soprabito rimanendo in mutande e reggiseno. Un gesto che ha spinto i consiglieri di opposizione ad uscire dall'aula.


La consigliera spiega cosi su Facebook il suo gesto:
"Sono arrabbiata con tutti ma ora attacco questo Governo e questa manovra perché porterà l'Italia in recessione! Doveva essere fatto altro. Evidentemente Monti non è meglio di Berlusconi! Questa manovra sarebbe riuscita a tutti!"  Non tutti però hanno apprezzato lo spogliarello. Sul social network c'è anche chi dissente: "Bella donna ma il gesto che significa.. l'esibizionismo paga? Come la Sara Tommasi. Non è cosi che si vincono le battaglie o le guerre. Altrimenti ci mettiamo tutti nudi.. troppo facile. Vediamo, se si risolve il tutto, mi rimangio le parole... E senza offesa per nessuno, ma è cosi patetico". La Castro ha così replicato: "Hai ragione, ma se non avessi fatto questo gesto, oggi della Monica e della sua protesta non ci sarebbe traccia! Purtroppo questo mondo funziona cosi". Intanto la Castro annuncia che è pronta  a scendere in piazza contro il governo.

martedì 27 dicembre 2011

Trovato morto il fratello di Panariello




Francesco Panariello, 50 anni, fratello di Giorgio, è stato trovato privo di vita poco dopo la mezzanotte in un'aiuola sulla terrazza della Repubblica di fronte al bagno Zara a Viareggio.
Un passante ha visto l'uomo, che in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza, a terra ed ha avvertito il 118. Il medico ha cercato, ma inutilmente, di rianimare Francesco Panariello. È intervenuta anche una volante della polizia. Il corpo è all'ospedale Versilia per essere sottoposto ad un esame autoptico per stabilire le cause del decesso.
La sua storia era affiorata alle cronache solo tre anni fa, quando, a 47 anni, dopo sette anni in una comunità di recupero, aveva pubblicamente ringraziato il fratello rilasciando alcune interviste - al quotidiano La Nazione e al settimanale Di Più - nelle quali si raccontava. Erano stati entrambi abbandonati da piccolissimi, figli di una mamma bambina. Giorgio era stato affidato alle cure dei nonni, Franco a un collegio. Dodici anni durissimi, durante i quali "nessuno mi veniva mai a trovare", come raccontò in una intervista. Fino a che non venne adottato da una famiglia di Ancona.
SINDACO DI MONTIGNOSO: "VOLEVA FARE IL GIARDINIERE" - Francesco Panariello mancava da Montignoso, sua città natale, da molti anni. Se lo ricorda l'attuale sindaco Narciso Buffoni, che è anche medico e dice in un'intervista all'Ansa: "Non lo vedevo da dieci anni circa, da quando conviveva con una ragazza in un appartamento a Capanne, un quartiere centrale di Montignoso. È stato anche un mio paziente per alcuni anni. Poi non ne ho più avuto notizia". Se lo ricorda meglio l'ex sindaco di Montignoso Federico Binaglia: "L'ultima volta che l'ho visto era il 2003. Venne in comune nel mio ufficio per chiedermi un lavoro. Disse che aveva bisogno di impegnarsi in qualcosa, che era uscito dai suoi problemi con la droga, dopo gli anni di comunità e che voleva ricominciare. Disse che sapeva fare il giardiniere. Io mi impegnai, ma naturalmente non potei far nulla. Non l'ho più rivisto". Un rapporto difficile quello di Francesco Panariello (Franco come tutti lo chiamavano) con la sua terra, tanto quanto quello del fratello Giorgio. Gli attriti dello showman con Montignoso, secondo le testimonianze, iniziarono negli anni Ottanta, quando le amministrazioni comunali dimostrarono poca attenzione per un artista che chiedeva aiuto e spazio. Una volta diventato famoso Panariello, i rapporti non sarebbero migliorati. Qualche anno fa una petizione di cittadini, indignati per alcune dichiarazioni del comico che aveva iniziato una stretta collaborazione con il comune di Prato, chiese di disconoscere Panariello tra natii di Cinquale, la località costiera del comune. Nel 2003, l'ex sindaco Binaglia tentò di ricucire i rapporti con una grande festa in suo onore in piazza a cui Giorgio Panariello partecipò volentieri promettendo spettacoli di beneficenza per il territorio. "Poi gli eventi - conclude Binaglia - lo hanno portato altrove e a Montignoso non si è più visto".
GIORGIO PANARIELLO HA RICONOSCIUTO IL CORPO DEL FRATELLO MORTO - E' toccato al fratello Giorgio, popolare attore e conduttore televisivo, riconoscere la salma di Francesco Panariello dalla notte scorsa nel reparto di medicina legale dell'ospedale Versilia di Lido di Camaiore.
Giorgio Panariello e' entrato all'obitorio passando attraverso un ingresso secondario ed ha riconosciuto il fratello, attualmente conservato in una cella frigorifera in attesa dell'esame autoptico disposto dai magistrati. Una volta compiuta la formalita', durata pochi minuti, l'attore e' nuovamente uscito dall'ospedale per recarsi al
commissariato di polizia di Viareggio per le formalita' di rito.

Vacanze di Natale a Cortina Megaupload ITA




Il cinepanettone 2011:"Siamo partiti da Cortina e dopo avere portato tanti spettatori in giro per il mondo, quest’anno a Natale torniamo sulla Regina delle Dolomiti. Per questo abbiamo ripreso il titolo e lo spirito di una comicità che fin da allora rispecchiava con sarcasmo e ironia il ritratto di una certa, forse di buona parte della società italiana"... MD Cam Molto Buona! Purtroppo però alcune parti sono tagliate, ma per ora non c'è niente di meglio sul web!



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lunedì 26 dicembre 2011

Usa/ Nike lancia nuovo modello scarpe, è ressa. Un morto


nike rissa 1
Scene di ordinaria follia all'esterno dei negozi Nike negli Stati Uniti, dalla California alla Georgia, per il lancio di un nuovo modello di scarpa da basket, la Air Jordan. Ressa e caos, con voci diffuse dai social network che un 18enne sarebbe morto nel tentativo di comprare le scarpe. Lunghe code davanti ai negozi e anche incidenti violenti. Almeno quattro persone sono finite in manette.
Le forze dell'ordine hanno dovuto usare lacrimogeni e gas urticanti per disperdere la folla che fin dalla notte si era accalcata davanti alle saracinesche del negozio Nike. L'oggetto del desiderio, le "Air Jordan 11 Retro Concords", una calzatura di colore bianco e nero, costa 180 dollari, ma su eBay si vende già per 600 dollari.

Una persona in Maryland - secondo quanto riportato dai social network - sarebbe morta nel tentativo di acquistare le scarpe. Si tratterebbe del diciottenne Tyreek Amir Jacobs, al quale è già stata dedicata una pagina su Facebook. Nessuna conferma ufficiale è arrivata però sulla morte di Jacobs, con le autorità locali che dichiarano di non essere intervenute nelle ultime ore per casi di omicidio. Nei pressi di Atlanta la polizia è invece dovuta intervenire per aiutare due bambini, lasciati nell'auto dalla madre che si era recata ad acquistare le scarpe.
Un uomo è stato arrestato a Seattle per aver preso a pugni un poliziotto, altre quattro persone sono state fermate a Lithonia, in Georgia. All'esterno di un negozio di Richmond, in California, si è verificata addirittura una sparatoria, in cui nessuno è rimasto ferito. Disordini anche a Charlotte, nel Nord Carolina; a Indianapolis, nell'Indiana e a Omaha, nel Nebraska.








venerdì 23 dicembre 2011

Le lacrime di Doni: "Io sotto un treno". Ombre anche sulla Champions League

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"Mi sento come sotto un treno". Cristiano Doni non fa il duro. In cella sta male, come racconta chi è andato a visitarlo. "Non riesco a dormire non posso guardare la televisione, provo a leggere un libro ma mi interrompo subito. Vorrei riordinare tutte le mie idee ma non è facile, penso sempre alla mia famiglia rimasta a casa. Ma non riesco nemmeno a ricordarmi del momento in cui sono entrato qua dentro".
Non sta bene l'ex capitano dell'Atalanta, arrestato lo scorso lunedì nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Lui nega di essere fuggito quando i poliziotti hanno bussato alla sua porta per condurlo al carcere di Cremona: "Ma quale fuga? Quella mattina ho sentito dei rumori e ho pensato a dei ladri, per quello ho provato a rifugiami in garage. I poliziotti, poi, sono stati tutti molto cortesi e comprensivi, come il personale del carcere di Cremona che mi sta aiutando molto".

Daniele Belotti, assessore regionale al territorio, e Giacomo Stucchi, parlamentare sono tifosi e amici di Doni. Lo vedono giù. L'ex capitano dice di non dormire da lunedì, giorno dell'arresto. Non riesce a leggere, non può guardare giornali e televisione. Quando i due gli mettono coraggio e gli dicono che tra poco tornerà a casa per abbracciare sua figlia di 8 anni, lui scoppia a piangere.
Solo lacrime ora per l'ex capitano, niente più forza o grinta. E testa bassa. Dovrà provare rialzarla a partire da venerdì 23 dicembre, quando è in programma l'interrogatorio del gip Guido Salvini.
L'INTERROGATORIO DI GERVASONI -  Davanti al gip di Cremona Guido Salvini, è comparso il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni. Concluso l'interrogatorio, il legale del calciatore ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Il mio assistito ha risposto alle domande del giudice e dovrà essere sentito ancora dal pm, vedremo", ha spiegato l'avvocato Giulio Alleva, che ha aggiunto. "Presentare istanza di scarcerazione? Faremo le riflessioni che dobbiamo fare con gli altri difensori. Il ragazzo è sereno? Come può esserlo uno che sta in carcere per quattro giorni per la prima volta nella sua vita, senza poter parlare con i suoi avvocati? Comunque è un ragazzo in gamba". L'avvocato Alleva ha anche denunciato una telefonata con minacce di morte all'avocato Andreussi, che fa parte del suo studio.
SARTOR FA SCENA MUTA - Situazione diversa per quel che riguarda Luigi Sartor, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, Antonino Tuccari, ha spiegato che la scelta di non rispondere è motivata dal fatto che Sartor non ha potuto incontrare in precedenza l'avvocato stesso, come disposto dal giudice: "Ci siamo messi a disposizione della Procura di Cremona a giugno, ci era stato fatto dire che quando sarebbe stato necessario sarebbe stato chiamato. E la chiamata è arrivata alle 7 del mattino del 19 dicembre scorso quando gli è stato notificato in carcere il provvedimento di custodia cautelare" ha detto il legale. "La cosa non ci ha spiazzato, ci ha un po' amareggiato perchè quando uno si mette a disposizione dell'accusa e questa non ne tiene conto e chiede che Sartor venga arrestato per fatti risalenti a febbraio di quest'anno, un po' di contrarietà credo sia nelle cose naturali" ha concluso il legale, che ha confermato di aver concordato con il procuratore Di Martino per il 29 mattina l'interrogatorio.
OMBRE ANCHE SULLA CHAMPIONS - Ogni giorno che passa sembra che l'inchiesta sul calcioscommesse si allarghi sempre di più. Non solo Italia, ora ci va di mezzo anche l'Europa. L'ipotesi del pm Di Martino su una banda che riusciva a truccare partite anche in ambito continentale trova conferma in un'informativa della polizia tedesca che parla di un gruppo di slavi in grado di pilotare persino i risultati di Champions ed Europa League.
FARINA, IL DIFENSORE ANTI-COMBINE, IN NAZIONALE - Lui è il difensore del Gubbio dalla cui denuncia è partita la nuova inchiesta sul calcioscommesse. Il calciatore "con la schiena dritta" che ha rifiutato 200 mila euro (più del doppio di quanto percepisce per una stagione in B) che gli erano stati offerti per truccare la gara di Coppa Italia tra la sua squadra e il Cesena. "Il suo è stato un comportamento normale, di una persona normale, che ha dei sani principi in testa", ha detto di lui il presidente del Gubbio Marco Fioriti. Ma ora per il giovane Simone Farina arriva una sorta di ricompensa. Per "premiare il suo coraggio", infatti, il c.t. della Nazionale Cesare Prandelli ha deciso di convocare Farina in Nazionale il prossimo 27 febbraio. Il difensore si ritroverà dunque a Firenze per preparare la gara dell'Italia contro gli Stati Uniti, ultimo test prima del ritiro azzurro per gli Europei. "Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone - ha detto Prandelli - perché ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo. Il calcio ha bisogno di esempi e anche l'Italia", ha aggiunto il tecnico.